I “Doppi Legami” ( “Double Bind” )
L’Ambiguità Comunicativa (amorosa/ parentale /amicale /lavorativa) che crea Esaurimento Emotivo nel ricevente
Ne parlò in maniera dettagliata Bateson, antropologo, considerato il padre della teoria dei “Doppi Legami” comunicativi , poi rivisitata e personalizzata nei diversi contesti d’applicazione dai successori di varie discipline psicologiche e sociologiche.
I Doppi Legami , in maniera semplificata ribattezzati come “Comunicazioni Contradditorie” , trovano origine nei nuclei familiari d’infanzia, luoghi fisici e simbolici dove il bambino – poi ,da grande, adulto indeciso dalla “comunicativa ambigua” autoprotettiva e finalizzata all’immobilità di scelta ( impossibile per lui da compiere in maniera ponderata ed autentica ) – ha già sperimentato sulla propria pelle continui messaggi ambigui impartiti dallo stesso genitore o dal disaccordo tra i due genitori ( uno dice una cosa , l’altro l’opposto, oppure lo stesso genitore prima dice che “ è bene”, un’ora dopo che “e’ male” ).
L’ “ex-bambino” è cresciuto insicuro , senza un’identità formata , senza poter sperimentare una scala regolamentata di regole sociali ed etico – morali , è disorientato , si “arrangia” da adulto “provando la vita e le relazioni a caso” , cercando di “capirci qualcosa”… adottando una comunicativa appositamente ambigua con il fine di deresponsabilizzarsi dalla necessità decisionale dell’adulto : generando confusione non scelgo e non ti permetto di scegliere : si resta immobili.
Perché questa dinamica di pensiero / azione contradditoria si è potuta cristallizzare così fortemente nel comunicatore ambiguo tanto da divenire modus relazionale per eccellenza?
Per formarsi un’identità sicura , che porti a muoverci nel mondo padroni verso una chiara direzione , dobbiamo poter avere “ereditato” dai genitori-guida ( o chi per essi) un sistema di “regole certe” circa dicotomie semantiche a connotazione valoriale: “giusto/sbagliato” , “bello/brutto” , “si può fare/è vietato”…. ; Laddove i messaggi ricevuti siano stati di carattere contradditorio auto od eterodiretti, l’intera realtà verrà possibilmente vissuta in maniera “confusa” , la stessa percezione di se stessi, adottando una comunicazione contraddittoria per “avvicinare allontanando” , “parlare e poi negare”, “scegliere non scegliendo”, processi volontari ed a volte no , sempre però con un unico fine : responsabilizzare l’altro delle scelte relazionali ,delle azioni , delle parole …. deresponsabilizzandosi “vigliaccamente”.
Nelle situazioni di doppio legame , tipiche tra membri di una famiglia, in relazioni amorose, … c’è sempre una contraddizione tra ciò che viene espresso verbalmente ed il comportamento non verbale ( es . dico di amarti ma poi divento refrattario alla tua vicinanza …..) causando nel soggetto più fragile grande confusione ed immobilità .
È noto a livello psicoanalitico come esistano ampie casistiche attestanti l’insorgenza di schizofrenia in adulti che abbiano da bambini subito questo tipo di comunicazione genitore /figli .